Peccatuccio di presunzione, ma spero di essere in grado di farla!
Già, perchè l'anniversario del nostro matrimonio, pensavo che si fosse completato con la fine della giornata: una buona cenetta, un buon vino ed un piccolo regalo che ho preso per Roby, solo un libro, nulla di più, ma lo desiderava.
Lui era arrivato molto presto quel giorno, voleva portarmi fuori per comperarmi qualcosa che mi piacesse, ma la sofferenza per un dolore alla cervicale davvero forte, era dipinta sul suo volto ed ho preferito che si riposasse e che si facesse passare il male.
"Mi basta ciò che ho, anzi mi basta e mi avanza e sono contenta di passare un pomeriggio tranquillo, a casa con te!" gli ho detto.
Ma per lui non è stato sufficiente.
Giovedì è arrivato prestissimo, era mezzodì.
Mi ha fatta sedere in poltrona e mi ha chiesto di chiudere gli occhi.
"Adesso tienili chiusi perchè non è impacchettato, non ho fatto in tempo....ma indovina???".....
Io, obbediente, tocco il pacco, ma è un cubo e non mi dice nulla, così, consumata dalla curiosità, schiudo le palpebre e..................meraviglia!!!!
Matto, matto e generoso!!!
Mi ha regalato una videocamera digitale!
Quindi, se imparerò a farla funzionare bene, potrò pubblicare qualche filmato.
Spero di farcela, perchè dalle foto ai film è una bella svolta!
Per adesso l'ha in mano lui per le operazioni preliminari, ma oggi è ricomparso il sole e se resta, può anche succedere che io riesca a fare una piccola ripresina, con tanto di musica in sottofondo!!!
Se sarà così, lo vedrete!
Buon sole!
sabato 28 novembre 2009
lunedì 23 novembre 2009
domenica 22 novembre 2009
Doverosa precisazione.
The end.
Ovvero, dovuta precisazione per tutti coloro i quali si sono interessati alla vicenda del post precedente.
Dunque, ci tengo a chiarire diverse cose. La ragazza, l'ho conosciuta 10 anni fà in ospedale, mentre ero ricoverata per una terapia riabilitativa. Lei era stata operata alle anche, aveva i femori inseriti a 180 gradi nel bacino, non dritti come tutti noi. Avanzava sulla sar ed io la spingevo fino alla palestra per farle fare un pò meno fatica....quando hai i punti freschi, ogni sforzo ti tormenta la ferita.
Parla malamente, la ragazza, non coordina bene vocali e consonanti ed ha una voce stridula e roca allo stesso tempo. Ride ingenua per ogni battuta, sembra quasi che stare lì la diverta. Forse è meglio che a casa. La madre sostiene con arroganza, ma senza guardarti negli occhi, che è nata normalissima, ma poi.....è scivolata su un pavimento tirato a cera ed è diventata così. Sì, come quel ragazzo Down che era diventato tale strozzandosi con un pezzo di carne.....ho sentito di tutto, l'handicap fà paura. In ospedale avevo stretto amicizia con una signora ammalata di SLA, ormai credo che sia passata a miglior vita, sono tre anni che non riesco più a rintracciarla, ed insieme ci occupavamo di questa povera fanciulla, avevamo capito che era ritardata, ma non completamente scema e la aiutavamo a svolgere le cose quotidiane, per le quali faceva una grande fatica, essendo tutta ingessata e sola.
Poi, una volta tornata a casa, non l'ho più sentita.
Un anno e mezzo fà si è rifatta viva. Disperata e sola, con la voce impastata e tutti i suoi drammi sulla schiena.
Ora, mi pare evidente che io non pretendo nulla da lei, come posso confrontarmi con una ragazza affetta da un ritardo mentale, benchè lieve?
Non mi importa che s'interessi ai miei problemi, non è nemmeno in grado di capire fino in fondo un discorso di senso compiuto.
Non è una matta, per esprimersi con maggior proprietà di linguaggio, non è una schizofrenica o qualcosa del genere, ma è una poverina affetta da un ritardo mentale.....
Che si può pretendere? Uno scambio proficuo di punti di vista su tematiche inerenti alla propria filosofia di vita?
Oddìo, non so voi, ma usualmente preferisco confrontarmi con persone diverse, senza nulla togliere......
Il problema è un altro e non sò quanto io sia stata in grado di farlo capire attraverso i miei post.
Cosa posso fare per lei?
Sarà vero fino in fondo che la madre la mena?
Che cosa posso dirle per indurla ad essere più serena ed a smetterla di vaneggiare con i suoi pensieri di morte?
Il discorso fatto da Zilia sulla positività della preghiera per un credente, gliel'ho fatto ieri sera, (eh già, mi ha chiamata da casa e non avevo ancora inserito il numero, quindi non riconoscendolo ho risposto), l'ha sconvolta, mi detto che avevo ragione, che è vero, la preghiera deve essere positiva, non a fin di male!
Quindi qualcosa di buono ho fatto, le ho dimostrato che se è cattolica, come dice, se crede, come dice, deve pregare affinchè ci sia del "Bene", non il male.
Lo ha capito, spero.
Mi ha salutata dicendomi che si sarebbe messa sotto alle coperte a pregare, affinchè sua mamma diventasse più buona e la schiacciasse un pò meno.
Questo non deve essere uno scambio, io non ci perdo nulla a dare qualche parola di aiuto, no?
Prendiamola come una piccola opera di bene.....di solito non si pretende nulla in cambio, no?
Almeno per me è così, se faccio del bene è una strada che và verso chi ha bisogno, del ritorno non mi interessa.
Ovvero, dovuta precisazione per tutti coloro i quali si sono interessati alla vicenda del post precedente.
Dunque, ci tengo a chiarire diverse cose. La ragazza, l'ho conosciuta 10 anni fà in ospedale, mentre ero ricoverata per una terapia riabilitativa. Lei era stata operata alle anche, aveva i femori inseriti a 180 gradi nel bacino, non dritti come tutti noi. Avanzava sulla sar ed io la spingevo fino alla palestra per farle fare un pò meno fatica....quando hai i punti freschi, ogni sforzo ti tormenta la ferita.
Parla malamente, la ragazza, non coordina bene vocali e consonanti ed ha una voce stridula e roca allo stesso tempo. Ride ingenua per ogni battuta, sembra quasi che stare lì la diverta. Forse è meglio che a casa. La madre sostiene con arroganza, ma senza guardarti negli occhi, che è nata normalissima, ma poi.....è scivolata su un pavimento tirato a cera ed è diventata così. Sì, come quel ragazzo Down che era diventato tale strozzandosi con un pezzo di carne.....ho sentito di tutto, l'handicap fà paura. In ospedale avevo stretto amicizia con una signora ammalata di SLA, ormai credo che sia passata a miglior vita, sono tre anni che non riesco più a rintracciarla, ed insieme ci occupavamo di questa povera fanciulla, avevamo capito che era ritardata, ma non completamente scema e la aiutavamo a svolgere le cose quotidiane, per le quali faceva una grande fatica, essendo tutta ingessata e sola.
Poi, una volta tornata a casa, non l'ho più sentita.
Un anno e mezzo fà si è rifatta viva. Disperata e sola, con la voce impastata e tutti i suoi drammi sulla schiena.
Ora, mi pare evidente che io non pretendo nulla da lei, come posso confrontarmi con una ragazza affetta da un ritardo mentale, benchè lieve?
Non mi importa che s'interessi ai miei problemi, non è nemmeno in grado di capire fino in fondo un discorso di senso compiuto.
Non è una matta, per esprimersi con maggior proprietà di linguaggio, non è una schizofrenica o qualcosa del genere, ma è una poverina affetta da un ritardo mentale.....
Che si può pretendere? Uno scambio proficuo di punti di vista su tematiche inerenti alla propria filosofia di vita?
Oddìo, non so voi, ma usualmente preferisco confrontarmi con persone diverse, senza nulla togliere......
Il problema è un altro e non sò quanto io sia stata in grado di farlo capire attraverso i miei post.
Cosa posso fare per lei?
Sarà vero fino in fondo che la madre la mena?
Che cosa posso dirle per indurla ad essere più serena ed a smetterla di vaneggiare con i suoi pensieri di morte?
Il discorso fatto da Zilia sulla positività della preghiera per un credente, gliel'ho fatto ieri sera, (eh già, mi ha chiamata da casa e non avevo ancora inserito il numero, quindi non riconoscendolo ho risposto), l'ha sconvolta, mi detto che avevo ragione, che è vero, la preghiera deve essere positiva, non a fin di male!
Quindi qualcosa di buono ho fatto, le ho dimostrato che se è cattolica, come dice, se crede, come dice, deve pregare affinchè ci sia del "Bene", non il male.
Lo ha capito, spero.
Mi ha salutata dicendomi che si sarebbe messa sotto alle coperte a pregare, affinchè sua mamma diventasse più buona e la schiacciasse un pò meno.
Questo non deve essere uno scambio, io non ci perdo nulla a dare qualche parola di aiuto, no?
Prendiamola come una piccola opera di bene.....di solito non si pretende nulla in cambio, no?
Almeno per me è così, se faccio del bene è una strada che và verso chi ha bisogno, del ritorno non mi interessa.
venerdì 20 novembre 2009
Il mistero s'infittisce............
Da qualche tempo non ve ne parlo, ma la "storia" procede.
Ritengo che talvolta insistere su certi fatti, risulti tedioso per che legge, inutile negarlo. Tuttavia la "storia" prosegue e mi lascia perplessa, anche se un pò di nubi si stanno dissipando e forse, ma dico un forse grande come una casa, inizio a capire qualcosa.
La fanciulla continua a telefonarmi!!!
E per fortuna ho l'identificativo del chiamante, così qualche volta mi prendo la libertà di non rispondere.
Mi riferisco sempre alla povera ragazza, forse leggermente ritardata o forse no, che avevo conosciuto in ospedale 10 anni fà e che, da circa un anno, mi ha eletta come suo "3131 telefono amico" personale.
Anche stamattina mi ha blindata, raccontandomi sempre la stessa storia, la madre le mette le mani addosso, nessuno le crede, mi chiede di pregare per lei, affinchè la sua vita diventi meno grama, anche se ha capito che non prego.
Nemmeno per me.
Ma vi pare che una ritardata mentale possa frequentare l'UNI3?
Segue corsi di oreficeria e di disegno, con grande entusiasmo ed impegno.
Poi s'interrompe e mi chiede di pregare per lei, perchè sua madre muoia in fretta. Riprende come se nulla fosse, mi racconta che domenica sera andrà alla festa di un amico che non vede da 20 anni, un amico che porta a sempre nel suo cuore. Gli vuole portare un regalo, un CD o un libro, vorrebbe stupirlo, si augura che prima o poi qualcuno s'innamori di lei e la porti via dalla casa che divide con la madre. Lui si occupa di computer, fà il sistemista, deduco che sia un ragazzo "normale", è appassionato di musica e faceva il dj.
"Ricordati di pregare tanto per me, anche se tu non credi, ma fallo per me, perchè il destino non voglia che muoia prima io di lei."
Bisbiglia quando mi dice queste cose, teme che qualcuno la possa sentire, è al lavoro, o meglio, come lei stessa asserisce, in quel buco dove le chiedono di stare ferma a leggere e di non rompere, invece lei avrebbbe voglia di collaborare.
Allora?
La sorella minore l'ha minacciata: se chiama i carabinieri quando la madre la mena, testimonierà che è lei a picchiare la mamma. La nipote, figlia dell'altra sorella, dice che teme per la sua incolumità, ma che non deve chiamare le forze dell'ordine.
Adesso ha deciso che non parla più quando è in casa sola con sua mamma, così evita di litigare.
La madre piange per questo e le dice che la farà morire di crepacuore.
E lei, speranzosa, continua il gioco del silenzio.
Le ho chiesto se le vuole almeno un pò di bene...mi ha risposto che fino ad un anno fà voleve bene alla sua mamma, ora assolutamente no.
Anzi, la odia.
Poi, come se nulla fosse, mi chiede il titolo di un bel libro da regalare al suo amico, magari insieme ad un disco.
Ama la musica, faceva il dj.....
Poi di fretta mi saluta, senza aspettare risposta e sempre sommessamente bisbiglia nel telefono:" Ricordati di pregare tanto, anche se non credi, magari muore prima, dicono che le preghiere servano molto.".
La nebbia si dissipa ed intravedo un sole che volge al tramonto.
Ringrazio telecom e mi riservo il ruolo di voce saggia e moderatrice di questi neri pensieri, a mattine piene di buoni propositi ed ottimismo.
Amen.
Ritengo che talvolta insistere su certi fatti, risulti tedioso per che legge, inutile negarlo. Tuttavia la "storia" prosegue e mi lascia perplessa, anche se un pò di nubi si stanno dissipando e forse, ma dico un forse grande come una casa, inizio a capire qualcosa.
La fanciulla continua a telefonarmi!!!
E per fortuna ho l'identificativo del chiamante, così qualche volta mi prendo la libertà di non rispondere.
Mi riferisco sempre alla povera ragazza, forse leggermente ritardata o forse no, che avevo conosciuto in ospedale 10 anni fà e che, da circa un anno, mi ha eletta come suo "3131 telefono amico" personale.
Anche stamattina mi ha blindata, raccontandomi sempre la stessa storia, la madre le mette le mani addosso, nessuno le crede, mi chiede di pregare per lei, affinchè la sua vita diventi meno grama, anche se ha capito che non prego.
Nemmeno per me.
Ma vi pare che una ritardata mentale possa frequentare l'UNI3?
Segue corsi di oreficeria e di disegno, con grande entusiasmo ed impegno.
Poi s'interrompe e mi chiede di pregare per lei, perchè sua madre muoia in fretta. Riprende come se nulla fosse, mi racconta che domenica sera andrà alla festa di un amico che non vede da 20 anni, un amico che porta a sempre nel suo cuore. Gli vuole portare un regalo, un CD o un libro, vorrebbe stupirlo, si augura che prima o poi qualcuno s'innamori di lei e la porti via dalla casa che divide con la madre. Lui si occupa di computer, fà il sistemista, deduco che sia un ragazzo "normale", è appassionato di musica e faceva il dj.
"Ricordati di pregare tanto per me, anche se tu non credi, ma fallo per me, perchè il destino non voglia che muoia prima io di lei."
Bisbiglia quando mi dice queste cose, teme che qualcuno la possa sentire, è al lavoro, o meglio, come lei stessa asserisce, in quel buco dove le chiedono di stare ferma a leggere e di non rompere, invece lei avrebbbe voglia di collaborare.
Allora?
La sorella minore l'ha minacciata: se chiama i carabinieri quando la madre la mena, testimonierà che è lei a picchiare la mamma. La nipote, figlia dell'altra sorella, dice che teme per la sua incolumità, ma che non deve chiamare le forze dell'ordine.
Adesso ha deciso che non parla più quando è in casa sola con sua mamma, così evita di litigare.
La madre piange per questo e le dice che la farà morire di crepacuore.
E lei, speranzosa, continua il gioco del silenzio.
Le ho chiesto se le vuole almeno un pò di bene...mi ha risposto che fino ad un anno fà voleve bene alla sua mamma, ora assolutamente no.
Anzi, la odia.
Poi, come se nulla fosse, mi chiede il titolo di un bel libro da regalare al suo amico, magari insieme ad un disco.
Ama la musica, faceva il dj.....
Poi di fretta mi saluta, senza aspettare risposta e sempre sommessamente bisbiglia nel telefono:" Ricordati di pregare tanto, anche se non credi, magari muore prima, dicono che le preghiere servano molto.".
La nebbia si dissipa ed intravedo un sole che volge al tramonto.
Ringrazio telecom e mi riservo il ruolo di voce saggia e moderatrice di questi neri pensieri, a mattine piene di buoni propositi ed ottimismo.
Amen.
sabato 14 novembre 2009
Canederli.
Ingredienti: 500 gr. di pane raffermo, un uovo, una cipolla, un porro, due spicchi d'aglio, prezzemolo, salvia, cannella, noce moscata, 100 gr. di parmigiano, brodo vegetale, burro o olio (preferisco il buro!), sale q.b., speck o pancetta (io li preferisco vegetariani.).
Preparazione: tagliare a dadini il pane, tritare la cipolla, il porro e l'aglio, mescolare e bagnare con un pò di brodo vegetale, se preferite si può usare del latte tiepido. Aggiungere cannella, noce moscata, prezzemolo tritato ed amalgamare il parmigiano e l'uovo ( se piace, aggiungere lo speck tagliata a dadini). Se l'impasto non è bello sodo, aggiungere un pò di farina di grano saraceno o di frumento ed formare delle pallotte di circa 4-5 centimetri di diametro. Cuocere i canederli in abondante acqua salata, non tutti insieme ma un pò per volta, scolarli con una schiumarola quando vengono a galla ( circa 8-10 min.). Se piacciono asciutti, metterli in una pirofila ed irrorali col burro fuso e la salvia, se piacciono in brodo, metterli direttamente nelle fondine col brodo.
Alro modo per riciclare il pane vecchio è la torta paesana, ma quella....un'altra volta!!
Kisses...........
Preparazione: tagliare a dadini il pane, tritare la cipolla, il porro e l'aglio, mescolare e bagnare con un pò di brodo vegetale, se preferite si può usare del latte tiepido. Aggiungere cannella, noce moscata, prezzemolo tritato ed amalgamare il parmigiano e l'uovo ( se piace, aggiungere lo speck tagliata a dadini). Se l'impasto non è bello sodo, aggiungere un pò di farina di grano saraceno o di frumento ed formare delle pallotte di circa 4-5 centimetri di diametro. Cuocere i canederli in abondante acqua salata, non tutti insieme ma un pò per volta, scolarli con una schiumarola quando vengono a galla ( circa 8-10 min.). Se piacciono asciutti, metterli in una pirofila ed irrorali col burro fuso e la salvia, se piacciono in brodo, metterli direttamente nelle fondine col brodo.
Alro modo per riciclare il pane vecchio è la torta paesana, ma quella....un'altra volta!!
Kisses...........
Oggi tempo da lupi....................
...........stamattina solo Uma vuole rimanere fuori!
Prima nebbia dell'autunno, non fà freddo, ma tutto è fradicio e senza colore.
Mi sono svegliata presto, come spesso accade, ma quando è sabato.....che barba, preferirei restare sotto al piumone ancora un poco!
Invece non riesco e così mi sono alzata, ho dato il brekfast (!) ai cani, preparato per Roby, così quando si sveglierà sarà tutto pronto e prima di andare sotto alla doccia, ho cercato la ricetta dei Canaderli per Francesca di Birkenau, che aveva chiesto aiuto.
Ricordo che per un cenone di San Silvestro ne avevo preparati una montagna ed erano buonissimi, così la propongo a tutti, è un ottimo modo per riciclare il pane vecchio e con i tempi che corrono è utile, oltre ad essere un primo piatto semplice, gustosissimo ed adatto a questo tempo infame!
Buon appetito..........
mercoledì 11 novembre 2009
Flash emotivi.
Come sogni ad occhi aperti, s'impadroniscono dei miei pensieri.
Dei miei sentimenti.
Flash emotivi, istantanee di momenti incisivi, ricordi a tinte forti.
Un pomeriggio, sepolto indietro negli anni, di assoluto piacere, persa in un grande magazzino a comprare piatti, piumini e salviette per completare la prima casa...era un giovedì ero con la mamma e non lo dimenticherò mai!
Gli occhi gelidi del medico al quale chiedevo preoccupata, se mi restava poco da vivere. Il mazzo di fiori per mia sorella alla sua laurea. Il primo giro da Castorama con la sedia a rotelle, avevo sepolto due giorni prima il mio cane. La fine di Agosto di 4 anni fà, Roby ed io in piscina e quella richiesta che mi aveva resa così felice. La prima volta sul mare delle Maldive....pizzicotti a non finire, non riuscivamo a credere a tanta bellezza. L'ultima immersione e le lacrime di gioia mie che si mescolavano a quelle di chi mi aveva aiutato.
La prima sera in questa casa, senz'acqua e pieni di scatoloni. Gli occhi di Roby quando mi ha sposata, non ha sbagliato una parola e mi guardava fissa, io balbettavo e non sono riuscita a pronunciare la formula senza inciampare nelle lacrime.
La laurea di Francesca, da piccolo folletto che si addormentava tra le mie ginocchia a donna sicura e positiva.
La corsa in ospedale di noi quattro, le scale fatte tre a tre... tanti, troppi anni fà ed il suo risveglio, lucido, repentino me breve e la raccomandazione amorevole e lanciata nel vuoto eterno, di riposare....
Una antica carezza sulla soglia di una casa che non c'è più, con la promessa, purtroppo mai manenuta, di andare insieme in Francia a mangiare la aragoste.
Il sedere sulla mia macchina appena presa, un catorcio vecchissimo, ma quanto mi piaceva e quanto consumava!
E poi l'imminente, sarà per questo che si scatena la solita tempesta emotiva.
Tu che scendi barcollando le scale, noi che ti vestiamo. La tua pancia gonfia sotto ai pantaloni che non si chiudono. I tuoi occhi persi. E poi tutto è stato morte e vita in quella notte.
Infinita e dolente.
Ed il tuo risveglio. Un regalo infinitamente grande, Papà.
Ce ne sono tanti di regali grandiosi nella mia vita, oggi chiudo gli occhi e ne vedo passare uno via l'altro. Nonostante i momenti bui, sono più i regali dei furti, nonostante tutto....
Nonostante tutto l'istinto alla vita è più forte e mi permette ancora di sbellicarmi dalle risate per una frase un pò ambigua e di gioire per un paio di scarpe comode, un buon piatto di lenticchie e la felicità di sentire la macchina di Roby quando arriva in garage.
Forse questa è la marcia in più che mi regala la mia salute, capire, ridimensionare, dare importanza a ciò che merita, togliere il velo della superficialità e guardare, come attraverso un caleidoscopio, la vita, che pur con le sue infinite angolazioni, ci riserva sempre qualcosa di stupefacente.
Divenire, divenire, divenire......
Dei miei sentimenti.
Flash emotivi, istantanee di momenti incisivi, ricordi a tinte forti.
Un pomeriggio, sepolto indietro negli anni, di assoluto piacere, persa in un grande magazzino a comprare piatti, piumini e salviette per completare la prima casa...era un giovedì ero con la mamma e non lo dimenticherò mai!
Gli occhi gelidi del medico al quale chiedevo preoccupata, se mi restava poco da vivere. Il mazzo di fiori per mia sorella alla sua laurea. Il primo giro da Castorama con la sedia a rotelle, avevo sepolto due giorni prima il mio cane. La fine di Agosto di 4 anni fà, Roby ed io in piscina e quella richiesta che mi aveva resa così felice. La prima volta sul mare delle Maldive....pizzicotti a non finire, non riuscivamo a credere a tanta bellezza. L'ultima immersione e le lacrime di gioia mie che si mescolavano a quelle di chi mi aveva aiutato.
La prima sera in questa casa, senz'acqua e pieni di scatoloni. Gli occhi di Roby quando mi ha sposata, non ha sbagliato una parola e mi guardava fissa, io balbettavo e non sono riuscita a pronunciare la formula senza inciampare nelle lacrime.
La laurea di Francesca, da piccolo folletto che si addormentava tra le mie ginocchia a donna sicura e positiva.
La corsa in ospedale di noi quattro, le scale fatte tre a tre... tanti, troppi anni fà ed il suo risveglio, lucido, repentino me breve e la raccomandazione amorevole e lanciata nel vuoto eterno, di riposare....
Una antica carezza sulla soglia di una casa che non c'è più, con la promessa, purtroppo mai manenuta, di andare insieme in Francia a mangiare la aragoste.
Il sedere sulla mia macchina appena presa, un catorcio vecchissimo, ma quanto mi piaceva e quanto consumava!
E poi l'imminente, sarà per questo che si scatena la solita tempesta emotiva.
Tu che scendi barcollando le scale, noi che ti vestiamo. La tua pancia gonfia sotto ai pantaloni che non si chiudono. I tuoi occhi persi. E poi tutto è stato morte e vita in quella notte.
Infinita e dolente.
Ed il tuo risveglio. Un regalo infinitamente grande, Papà.
Ce ne sono tanti di regali grandiosi nella mia vita, oggi chiudo gli occhi e ne vedo passare uno via l'altro. Nonostante i momenti bui, sono più i regali dei furti, nonostante tutto....
Nonostante tutto l'istinto alla vita è più forte e mi permette ancora di sbellicarmi dalle risate per una frase un pò ambigua e di gioire per un paio di scarpe comode, un buon piatto di lenticchie e la felicità di sentire la macchina di Roby quando arriva in garage.
Forse questa è la marcia in più che mi regala la mia salute, capire, ridimensionare, dare importanza a ciò che merita, togliere il velo della superficialità e guardare, come attraverso un caleidoscopio, la vita, che pur con le sue infinite angolazioni, ci riserva sempre qualcosa di stupefacente.
Divenire, divenire, divenire......
sabato 7 novembre 2009
DAVID CROSBY AND GRAHAM NASH - To The Last Whale
Regalino del sabato sera....musica e foto, buon fine settimana a tutti!
venerdì 6 novembre 2009
Ricordo.
Non sono molti i luoghi dove ho pianto per la commozione.
Quelle lacrime calde, senza singhiozzi, che scivolano lungo le gote, senza dolore ma cariche di emozione.
Era il 1991 e mi trovavo sotto alla Porta di Brandeburgo.
Il Muro era stato abbattuto il 9 novembre 1989, ma la fine si compì l'anno successivo.
Era tarda estate quando ci recammo lassù.
Ricordo che rimasi impalata a guardare il transito di uomini in colbacco che arrivavano da Berlino Est, finalmente liberi di farlo, senza giocarsi la vita, armati di un sorriso radioso dipinto su di un volto smunto, minato dalla sofferenza.
Io stavo lì a guardare, soffocata dal profumo dei wurstel del banchetto poco lontano, appesantita da una crudele diagnosi e da una decina di chili, che mi aveva regalato un trimestre di alte dosi di cortisone.
Chissà, probabilmente anche la mia suscettibilità alle emozioni era influenzata dalla chimica e dal momento così particolare.
L'aria che si respirava in quei giorni era ricca, si, ricca di fermento e voglia di vivere, ovunque cantieri per ristrutturare i decadenti, anzi distrutti, edifici dell'altra metà della città, gente in continuo transito, sembrava quasi che passassero da li, per il solo gusto di farlo.
Senza paura.
Il mio solo rimpianto è quello di non essermi potuta fermare per più tempo.
Ma è un bel ricordo, ancora vivo e vibrante che mi porto nel cuore.
E quando oggi ho visto al TG, la Porta di Brandeburgo illuminata per festeggiare i 20 anni dalla liberazione, mi sono ancora emozionata e non stò prendendo cortisone!
Kisses...........
Quelle lacrime calde, senza singhiozzi, che scivolano lungo le gote, senza dolore ma cariche di emozione.
Era il 1991 e mi trovavo sotto alla Porta di Brandeburgo.
Il Muro era stato abbattuto il 9 novembre 1989, ma la fine si compì l'anno successivo.
Era tarda estate quando ci recammo lassù.
Ricordo che rimasi impalata a guardare il transito di uomini in colbacco che arrivavano da Berlino Est, finalmente liberi di farlo, senza giocarsi la vita, armati di un sorriso radioso dipinto su di un volto smunto, minato dalla sofferenza.
Io stavo lì a guardare, soffocata dal profumo dei wurstel del banchetto poco lontano, appesantita da una crudele diagnosi e da una decina di chili, che mi aveva regalato un trimestre di alte dosi di cortisone.
Chissà, probabilmente anche la mia suscettibilità alle emozioni era influenzata dalla chimica e dal momento così particolare.
L'aria che si respirava in quei giorni era ricca, si, ricca di fermento e voglia di vivere, ovunque cantieri per ristrutturare i decadenti, anzi distrutti, edifici dell'altra metà della città, gente in continuo transito, sembrava quasi che passassero da li, per il solo gusto di farlo.
Senza paura.
Il mio solo rimpianto è quello di non essermi potuta fermare per più tempo.
Ma è un bel ricordo, ancora vivo e vibrante che mi porto nel cuore.
E quando oggi ho visto al TG, la Porta di Brandeburgo illuminata per festeggiare i 20 anni dalla liberazione, mi sono ancora emozionata e non stò prendendo cortisone!
Kisses...........
lunedì 2 novembre 2009
Presi da una irrefrenabile.....
.......voglia di provare!
Preciso che di Halloween non è che m'importi più di tanto, non mi piacciono le feste in maschera ed inoltre è una ricorrenza celtica, che poco s'interseca con le nostra tradizioni, tuttavia amo le zucche.
Si, amo le zucche ed anche le candele!
Delle zucche adoro il colore, il sapore, si possono fare moltissimi piatti assai gustosi con la sua polpa, dal risotto alla vellutata, dalle frittelle agli gnocchi, insomma è un vero dono della natura.
Le candele...beh...in casa nostra non mancano mai, si cena sempre a lume di candela ed alla sera una candelina accesa, c'è quasi sempre!
Inoltre un mio hobby è farle, quando l'officina/laboratorio è in ordine, adesso è un vero manicomio, quindi non posso esercitare se non prima di aver messo un pò di ordine ed è un lavoro molto impegnativo!
Ciò premesso, abbiamo visto una bella zucca al supermercato, nei giorni passati ne vendevano a dozzine vista l'imminente festività e ci siamo lasciati tentare dalla voglia di provarci.
Così, con un pò di fantasia e forza muscolare, Papà ha intagliato lo splendido ortaggio, aiutato da Mamma che ha recuperato i semi ed eliminato i filamenti, io ho dato il mio contributo per trovare un disegno semplice da effettuare, essendo la prima volta non volevamo rischiare di fare una schifezza!!!
Il risultato è qui sotto, ora l'ho portata in casa, con la pioggia violenta di oggi marcirebbe in un baleno. Guardo quell'espressione un pò stordita che gli abbiamo conferito....è allegra ed in una giornata grigia ed umida come quella odierna, mette allegria.
Adesso l'accendo e sbirciandola, di tanto in tanto, mi sembra che qualcuno sia qui con me!
Mi ricorda il pallone del film Cast Away!!
I semi?
Tenterò un altro piccolo esperimento: una volta puliti ed asciugati, mi è stato suggerito di saltarli in padella con un pò di sale....pare che siano degli ottimi aperitivi!
Ma prima meritata pennichella in compagnia del libro che ho appena iniziato, si, ho terminato poc'anzi, I Tre Inverni della Paura di Gianpaolo Pansa e lo consiglio caldamente a tutti ed ho iniziato I Sette Peccati di Hollywood, opera prima della Fallaci.
Buon pomeriggio di pioggia.....ogni tanto è pure piacevole!
Preciso che di Halloween non è che m'importi più di tanto, non mi piacciono le feste in maschera ed inoltre è una ricorrenza celtica, che poco s'interseca con le nostra tradizioni, tuttavia amo le zucche.
Si, amo le zucche ed anche le candele!
Delle zucche adoro il colore, il sapore, si possono fare moltissimi piatti assai gustosi con la sua polpa, dal risotto alla vellutata, dalle frittelle agli gnocchi, insomma è un vero dono della natura.
Le candele...beh...in casa nostra non mancano mai, si cena sempre a lume di candela ed alla sera una candelina accesa, c'è quasi sempre!
Inoltre un mio hobby è farle, quando l'officina/laboratorio è in ordine, adesso è un vero manicomio, quindi non posso esercitare se non prima di aver messo un pò di ordine ed è un lavoro molto impegnativo!
Ciò premesso, abbiamo visto una bella zucca al supermercato, nei giorni passati ne vendevano a dozzine vista l'imminente festività e ci siamo lasciati tentare dalla voglia di provarci.
Così, con un pò di fantasia e forza muscolare, Papà ha intagliato lo splendido ortaggio, aiutato da Mamma che ha recuperato i semi ed eliminato i filamenti, io ho dato il mio contributo per trovare un disegno semplice da effettuare, essendo la prima volta non volevamo rischiare di fare una schifezza!!!
Il risultato è qui sotto, ora l'ho portata in casa, con la pioggia violenta di oggi marcirebbe in un baleno. Guardo quell'espressione un pò stordita che gli abbiamo conferito....è allegra ed in una giornata grigia ed umida come quella odierna, mette allegria.
Adesso l'accendo e sbirciandola, di tanto in tanto, mi sembra che qualcuno sia qui con me!
Mi ricorda il pallone del film Cast Away!!
I semi?
Tenterò un altro piccolo esperimento: una volta puliti ed asciugati, mi è stato suggerito di saltarli in padella con un pò di sale....pare che siano degli ottimi aperitivi!
Ma prima meritata pennichella in compagnia del libro che ho appena iniziato, si, ho terminato poc'anzi, I Tre Inverni della Paura di Gianpaolo Pansa e lo consiglio caldamente a tutti ed ho iniziato I Sette Peccati di Hollywood, opera prima della Fallaci.
Buon pomeriggio di pioggia.....ogni tanto è pure piacevole!
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