Ho spettato qualche giorno, dopo l'incidente aereo accaduto nella vicinanze del sito in questione, che ha annientato tutto il governo polacco, che si alzasse una voce, ma invano!
Ho aspettato inutilmente, che qualcuno che nel proprio blog si occupa attivamente di politica, parlasse della strage attuata dai comunisti 70 anni addietro, ricorrenza per la quale, il 12 di aprile tutti i politici a bordo del Tupolev, si stavano recando ad onorarne la memoria.
Mi chiedo come mai quando una mostruosità non è attuata dai nazisti o dai fascisti, nessuno ne parli, nessuno informi, nessuno s'inginocchi.......io che sono apolitica e forse per questo coerente e non condizionata nè condizionabile, mi chiedo se sotto a questo silenzio, non si celi qualcosa.
Grazie Minu, sei l'unica che ha fatto un accenno, benchè trasversale.
E così la storia ve la propongo io.
E con lo stesso struggente sentimento di umana pietà e rispetto, voglio ricordare quella povera umanità, maciullata dalla follia di una ideologia perversa, sfociata in una delle dittature più feroci della storia del uomo.
IL MASSACRO DELLA FORESTA DI KATYN.
Il massacro della foresta di Katyń, noto anche più semplicemente come Massacro di Katyń, avvenne durante la seconda guerra mondiale e comportò l'esecuzione di massa, da parte dei sovietici, di soldati e civili polacchi. L'espressione si riferì inizialmente al massacro dei soli ufficiali polacchi detenuti del campo di prigionia di Kozielsk, che avvenne appunto nella foresta di Katyń, vicino al villaggio di Gnezdovo, a breve distanza da Smolensk. Attualmente l'espressione denota invece l'uccisione di 21.857 cittadini polacchi: i prigionieri di guerra dei campi di Kozielsk, Starobielsk e Ostashkov e i detenuti delle prigioni della Bielorussia e Ucraina occidentali, fatti uccidere su ordine di Stalin nella foresta di Katyń e nelle prigioni di Kalinin (Tver), Kharkov e di altre città sovietiche.
Molti polacchi erano stati fatti prigionieri a seguito dell'invasione e sconfitta della Polonia da parte di tedeschi e sovietici nel settembre 1939. Vennero internati in diversi campi di detenzione, tra cui i più noti sono Ostashkov, Kozielsk e Starobielsk. Kozielsk e Starobielsk vennero usati principalmente per gli ufficiali, mentre Ostashkov conteneva principalmente guide, gendarmi, poliziotti e secondini. Contrariamente ad una credenza diffusa, solo 8.000 dei circa 15.000 prigionieri di guerra di questi campi erano ufficiali.
L'eccidio di Katyń fa riflettere perché da esso emergono aspetti della dittatura staliniana che è stato a lungo imbarazzante riconoscere, vale a dire il carattere fortemente repressivo e le tendenze imperialistiche. Il massacro rispondeva ad una logica ben precisa di ulteriore indebolimento della Polonia appena asservita. Infatti, poiché il sistema di coscrizione polacco prevedeva che ogni laureato divenisse un ufficiale della riserva, il massacro doveva servire ad eliminare una parte cospicua della classe dirigente nazionale. Va inoltre ricordato che Stalin contestualmente ordinò la deportazione in Siberia e Kazakhstan delle famiglie degli ufficiali polacchi (bambini compresi), eliminando in tal modo anche la generazione successiva. Tale eliminazione venne concordata e portata avanti di comune accordo con la Germania Nazista ed i dettagli discussi in riunioni tra i due alleati. Tutto ciò nel quadro di una spartizione della Polonia tra Germania nazista ed URSS, due potenze che rappresentavano due sistemi culturali ed ideologici opposti ed antitetici, ma che, per circa 2 anni e fino al giugno 1941, furono legate dal Patto Molotov-Ribbentrop, che stabiliva la non aggressione reciproca e la spartizione della Polonia e dei Paesi Baltici.
Il 5 marzo 1940, secondo un'informativa preparata da Lavrentij Beria (capo della polizia segreta sovietica) direttamente per Stalin, alcuni membri del politburo dei Soviet – Stalin, Vyacheslav Molotov, Kliment Vorošilov, Anastas Mikojan, e Beria stesso – firmarono un ordine di esecuzione degli attivisti "nazionalisti e controrivoluzionari" detenuti nei campi e nelle prigioni delle parti occupate di Ucraina e Bielorussia.
La scoperta del massacro nel 1943 causò l'immediata rottura delle relazioni diplomatiche tra il governo polacco in esilio a Londra e l'Unione Sovietica. L'URSS negò le accuse fino al 1990, quando riconobbe nell'NKVD la responsabile del massacro e della sua copertura.
mercoledì 14 aprile 2010
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5 commenti:
sono nata nel 1980 non conosco questa storia, e nei libri di storia ovviamente non si parla minimamente di questi fatti come mi risulta tutt'ora non ci sia nessun accenno alle foibe...e vero in Italia cè una forte componente di storici che vorrebbero cancellare le pagine scomode.
Esiste anche un bel film di Andrzej Wajda su questo argomento ma è stato poco in circolazione il titolo è naturalmente, Katyn .ciao tesoro Daria
INCREDIBILE
non lo conoscevo....
la spartizione della polonia fra tedeschi e russi e' ben nota, diversa la strage.....ma quante stragi oscure ci sono state ? :
armeni,foibe, nella foresta di katyn,gli indiani d'america,quello che abbiamo fatto noi in albania ad abissinia, dei partigiani (anche dei fascisti ) e quelle naziste ecc...ecc...
tutta ipocrisia e tanti ma tanti interessi, fabio
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