The end.
Ovvero, dovuta precisazione per tutti coloro i quali si sono interessati alla vicenda del post precedente.
Dunque, ci tengo a chiarire diverse cose. La ragazza, l'ho conosciuta 10 anni fà in ospedale, mentre ero ricoverata per una terapia riabilitativa. Lei era stata operata alle anche, aveva i femori inseriti a 180 gradi nel bacino, non dritti come tutti noi. Avanzava sulla sar ed io la spingevo fino alla palestra per farle fare un pò meno fatica....quando hai i punti freschi, ogni sforzo ti tormenta la ferita.
Parla malamente, la ragazza, non coordina bene vocali e consonanti ed ha una voce stridula e roca allo stesso tempo. Ride ingenua per ogni battuta, sembra quasi che stare lì la diverta. Forse è meglio che a casa. La madre sostiene con arroganza, ma senza guardarti negli occhi, che è nata normalissima, ma poi.....è scivolata su un pavimento tirato a cera ed è diventata così. Sì, come quel ragazzo Down che era diventato tale strozzandosi con un pezzo di carne.....ho sentito di tutto, l'handicap fà paura. In ospedale avevo stretto amicizia con una signora ammalata di SLA, ormai credo che sia passata a miglior vita, sono tre anni che non riesco più a rintracciarla, ed insieme ci occupavamo di questa povera fanciulla, avevamo capito che era ritardata, ma non completamente scema e la aiutavamo a svolgere le cose quotidiane, per le quali faceva una grande fatica, essendo tutta ingessata e sola.
Poi, una volta tornata a casa, non l'ho più sentita.
Un anno e mezzo fà si è rifatta viva. Disperata e sola, con la voce impastata e tutti i suoi drammi sulla schiena.
Ora, mi pare evidente che io non pretendo nulla da lei, come posso confrontarmi con una ragazza affetta da un ritardo mentale, benchè lieve?
Non mi importa che s'interessi ai miei problemi, non è nemmeno in grado di capire fino in fondo un discorso di senso compiuto.
Non è una matta, per esprimersi con maggior proprietà di linguaggio, non è una schizofrenica o qualcosa del genere, ma è una poverina affetta da un ritardo mentale.....
Che si può pretendere? Uno scambio proficuo di punti di vista su tematiche inerenti alla propria filosofia di vita?
Oddìo, non so voi, ma usualmente preferisco confrontarmi con persone diverse, senza nulla togliere......
Il problema è un altro e non sò quanto io sia stata in grado di farlo capire attraverso i miei post.
Cosa posso fare per lei?
Sarà vero fino in fondo che la madre la mena?
Che cosa posso dirle per indurla ad essere più serena ed a smetterla di vaneggiare con i suoi pensieri di morte?
Il discorso fatto da Zilia sulla positività della preghiera per un credente, gliel'ho fatto ieri sera, (eh già, mi ha chiamata da casa e non avevo ancora inserito il numero, quindi non riconoscendolo ho risposto), l'ha sconvolta, mi detto che avevo ragione, che è vero, la preghiera deve essere positiva, non a fin di male!
Quindi qualcosa di buono ho fatto, le ho dimostrato che se è cattolica, come dice, se crede, come dice, deve pregare affinchè ci sia del "Bene", non il male.
Lo ha capito, spero.
Mi ha salutata dicendomi che si sarebbe messa sotto alle coperte a pregare, affinchè sua mamma diventasse più buona e la schiacciasse un pò meno.
Questo non deve essere uno scambio, io non ci perdo nulla a dare qualche parola di aiuto, no?
Prendiamola come una piccola opera di bene.....di solito non si pretende nulla in cambio, no?
Almeno per me è così, se faccio del bene è una strada che và verso chi ha bisogno, del ritorno non mi interessa.
domenica 22 novembre 2009
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5 commenti:
Niente da eccepire sul fare del bene...le sei sicuramente di aiuto e grazie per la precisazione.Baci zidà e auguri a te e Robi-se ben ricordo oggi è una giornata speciale per voi.
il bello è proprio quello di non pretendere nulla in cambio, ma che fatica !!!
Ciao tesoro mio bello,hai perfettamente ragione ,ascoltala quella poveretta ascoltala perchè è una persona che ha bisogno di aiuto,e una mano non si nega a nessuno,Dio te ne renderà merito anche se non sei una credente,certo che da come ti comporti non si direbbe proprio. Baci Babbo
una storia a tinte fosche..... mah, chi scoprirà mai la verità ?
E' veramente difficile cara Syl, comunicare tra persone che parlano lingue diverse.
Anche perchè una delle due, più che un lingua classica, è quasi un comunicare a gesti.
A te lo sforzo maggiore. Come giustamente concludi, la maggior fatica è quella di capire se ciò che dici, è utile all'altro: Compito difficile.
E allora quando puoi, dedica pure un pò del tuo tempo a chi ti ha eletto sua confidente.
Sii però come un camaleonte, adattati all'ambiente, modificando lo stile della comunicazione, rendendola più accessibile al destinatario.
Una parola buona, non potrà far male.
In bocca al lupo..
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