Questo è il mio bel caco, che quest'anno ha deciso di regalarci una bella fiammata rossa, ma frutti....pochini!
Il raccolto lo abbiamo effettuato stamattina.
Muniti di ottimistica cassetta e tanto entusiasmo, abbiamo colto ben diciassette cachi.
Una miseria.
Forse inizio a capire il perchè del suo nome in italiano: Diòspero..............
In ogni caso, li abbiamo alloggiati, fiduciosi, sul tavolo sotto al portico e speriamo che maturino completamente, del resto, visto che per domani è prevista una nuova ed intensa perturbazione, non mi sono sentita di rischiare e lasciarli in balia dei venti e delle piogge, così ho preferito averli vicini!!
Vedremo.
Intanto mi godo questo grigio pomeriggio, accompagnandomi con buona musica e trafficando tra i fornelli, mi pregusto la doccia bollente nella quale mi tufferò tra un poco ed il libro che mi accingo ad incominciare.
Piccole gioie della quotidianità.....domani Mengèle mi strapazzerà e mercoledì anche il dentista.....meglio fare il pieno di piaceri, finchè si può!
Quindi adesso mi dedico egoisticamente al mio io.......carpe diem!
4 commenti:
Poter raccogliere la frutta dal proprio orto o giardino mi fa ricordare l'Africa. No, non si può avere tutto nella vita.... con un aspetto così bello quest'anno, non potete mica pretendere anche tante frutte:)))
i cachi mi ricordano quando ero piccola e andavo dalla mia nonna materna che aveva un grande albero di cachi...ricordo i pomeriggi passati con la nonna e i cuginetti...la serenità dei giochi di quei momenti...ho ancora ben nitide le immagini di quei momenti.
con il tuo post mi hai ricordato un pezzo della mia infanzia...grazie...un abbraccio cara syl
con le arance si fa l'aranciata, con i cachi si fa la....
questo ripeteva il mio papà...
baci !
io i cachi li mangio col cucchiaio!
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